Il lavoro che c’è e il reddito di cittadinanza

Nel mercato del lavoro caratterizzato da transizioni permanenti e non più straordinarie, non esistono più criteri o figure standard.
Tutto diventa mirato su quella persona e quella impresa. Finisce la lunga stagione della autoreferenzialità educativa e formativa. Apprendimento teorico e pratico si coniugano in persone integralmente formate, capaci di “saper essere” prima ancora che di “saper fare”. La prestazione lavorativa non è già più mera esecuzione di ordini gerarchicamente impartiti ma continua sollecitazione alla creatività e alla relazionalità. Lavoro autonomo e dipendente si confondono
nella liberazione dal vincolo spazio-temporale e nell’orientamento a obiettivi e risultati.
Nel mondo così diverso da quello lungamente conosciuto serve insomma l’approccio di questo libro, in fondo originale per quel ciclo virtuoso che muove dalla realtà, ne deduce astrazioni e torna alla realtà. Con l’ansia di modificarla.